giovedì 18 giugno 2009

KGB-siae


... qualche tempo fa entro nella mia copisteria di fiducia e vedo una locandina che annuncia altisonante: "Qui la fotocopia è legale". Penso alla solita campagna pubblicitaria autoreferenziale. Tipo le ferrovie per intenderci che con i miei soldi mi raccomandano di salire sul treno che poi io pagherò (che tanto altri non ce n'è). Ma c'era qualcosa di strano, che non mi tornava. Allora faccio un commento interlocutorio. Ma la signora mi ferma: "eh sa quella locandina ci costa più di tremila euro!". Chiedo lumi e la signora mi spiega che qualche tempo fa un distinto signore qualificatosi operatore SIAE è entrato in negozio e ha comunicato che in base ad un accordo con le organizzazioni di categoria (in effetti ci sono proprio tutte) "si paga il diritto d'autore anche sulle fotocopiatrici". Detto questo fa un rapido conteggio delle macchine e comunica la cifra, appunto più di tremila euro all'anno. La signora del negozio obietta che non ha dato mandato a nessuno di negoziare questo e chiede cosa succede nel caso uno non paghi. Risposta, in pieno stile KGB: "le mandiamo la finanza tutti i giorni".

Sono sempre più a favore dell'open source e lo estenderei volentieri a tutto.

Quanto alla SIAE. Restano senza risposta molte domande. CHi e cosa è esattamente la SIAE? se tutte le copisterie italiane pagano queste cifre, come anche le biblioteche pubbliche per altro, a chi vanno tutti questi soldi? agli autori? quali autori? Come mai solo Report ha avuto il coraggio di fare una inchiesta sulla siae?.

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