(scusate il francesismo del titolo)
Poesia "ritrovata" per caso sul mio Pc. Qualche anno fa, pochi giorni prima di partire.
Sto
vivendo una vita falsa
Non
faccio, non decido, nulla.
Il nulla
si è impossessato della mia mente
Vorrei
urlare a questo mondo
vorrei
gridare, vorrei dire
vorrei
evaporare tutte le croste
vorrei
sciogliere i nodi
un'anima
delirante vorrei diventare
eppure Lei
è lì, che aspetta
aspetta le
mie resuscitate responsabilità
aspetta le
mie inattaccabili decisioni
E io? Io
voglio, io devo
Io dovrei,
io vorrei
Io dovrei
decidermi a volere!
Eppoi?
questo
mondo più delirante di me
incerto
persino sulla sua fine che,
certamente
per altro ci sarà solo
per noi,
poveri affittuari cosmici
e ancora
il mio
sangue che ribolle inquieto
nonostante
i veleni chimici
perchè
non essere così
semplicemente
e supinamente
quello che
naturalmente siamo?
Perchè
poi, la coscienza di quello che siamo
riflettendo
su quello che è e quello che sarà
s'attorciglia
stretta stretta sul suo pensare
e ti
lascia esausto,
steso come
un feto sopra un letto
di vetro.
Così trasparente che la mattina
ti coglie
così, sospeso e in mezzo
incerto
verso ogni dove,
appena
sveglio e già così enormemente stanco.
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