lunedì 27 settembre 2010

Il grande freddo

In questa terra affacciata su di un altro oceano, mi accorgo, giorno dopo giorno, di vivere in una cultura del “freddo” molto particolare, nonostante Seattle e lo stato di Washington si trovino piuttosto a nord, molto vicino al Canada e i suoi abitanti amino molto i viaggi in luoghi più caldi.

Cominciamo con il frigorifero, è difficile dare valutazioni numeriche, qua ci sono i gradi Farenhait e da noi quelli centigradi e sono due scale diverse. Fatto sta che mi tocca scaldare tutte le verdure se devo mangiarle in insalata; escono dal frigo che sembrano appena appena scongelate; chiedo lumi a Sara: no il frigorifero non è nemmeno al suo massimo di freddo. Non parliamo di berci qualche liquido, latte, acqua, vino che sia. Se non avete gengive e denti di un ragazzino, di bere qualcosa che era nel frigo ve lo scordate.

Poi capita di andare al ristorante. Qui c'è una tradizione curiosa, non appena vi sedete (spesso qualche secondo prima) arriva un addetto specifico che vi riempie un enorme bicchierone di acqua già gelida di suo ed enormi cubi di ghiaccio (bevete pure è gratis e continuerà a riempirvelo ogni volte che ne sorseggiate un po'). Ve lo assicuro anche chiedendo l'acqua senza il ghiaccio, la temperatura supera lo zero solo di quel tanto per mantenerla liquida.

Ricordate, siamo a Seattle, Northwest, qui d'estate comunque caldo non fa e spesso c'è una nebbia pungente che da noi sarebbe “novembrina”

Poi capita di andare al cinema, attenzione qui l'aria condizionata, come in tutti i supermercati e centri commerciali è, di nuovo, gelida e pungente. Il mio primo film in America l'ho visto letteralmente battendo i denti con i miei ridicoli pantaloncini corti e senza golf.

Ma la cosa più curiosa nei miei due mesi di permanenza e studio è il non aver mai sentito (dico mai!) nessuno lamentare problemi di cervicale, colpi della strega, raffreddori o quant'altro all'ordine del giorno in Italia per condizionatori molto meno pesanti.

La mia conclusione è che tecnicamente l'aria condizionata americana deve essere decisamente migliore se non produce nessuno di questi malanni.

Oppure, dato che anche i bambini si bagnano spesso nella bellissima fontana musicale dello Space Needle e in tutti i giochi d'acqua disseminati nei parchi, senza che ci sia all'orizzonte non dico un accappatoio o un telo da bagno, ma neanche l'ombra di una mamma apprensiva ad asciugarli forse davvero l'aria da queste parti rende immuni da “fresconi”, raffreddori e cervicali.

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